Il Windsurf sulla Riviera Romagnola
Il Windsurf così come il kitesurf di cui abbiamo parlato nell’articolo precedente è una delle discipline acquatiche più praticate in Romagna. Il windsurf è uno sport che tutti possono praticare sia al mare che nei nostri maggiori laghi ma quello che è indispensabile è apprendere le prime nozioni da un buon istruttore o frequentare un corso base.
LA NASCITA DEL WINDSURF
Il primo prototipo documentato di tavola a vela risale al 1935 e fa riferimento a Tom Blake. Successivamente, nel 1965, fu Newman Darby a sviluppare l’idea aggiungendo un boma in modo da poter controllare la vela in piedi. Purtroppo l’idea di Darby prevedeva un albero fisso che rendeva la navigazione particolarmente difficile e non ebbe successo.
Il windsurf quindi nacque ufficialmente nel 1967 negli Stati Uniti grazie all’idea di un ingegnere aerospaziale, James R. Drake, che ebbe l’intuizione di unire un boma a wishbone (a forcella) con un giunto cardanico (snodo) per governare in piedi una tavola a vela. Riguardo ai materiali da impiegare, scelse il legno, il tessuto nautico usato nelle barche a vela e alcune cime per imbarcazioni.
Negli anni ’70 l’evoluzione continuava. Il windsurf si era esteso, nei suoi primi anni di vita, in paesi come Germania, Inghilterra e Giappone, però fu nelle Hawaii che due atleti locali, dopo aver appurato quanto fosse difficile la stabilità quando si navigava in forti condizioni di vento e onde, decisero di aggiungere qualcosa alla tavola per far sì che si potessero tenere i piedi ben attaccati a questa e migliorare così l’equilibrio. Fu così che nacquero i footstraps, con cui si ottimizzò la stabilità della tavola e della vela.
Nel 1984 il windsurf, riceve anche il riconoscimento di sport olimpico. L’espansione del windsurf continua ancora oggi sia in Francia, che in Spagna, Italia, Inghilterra con migliaia di atleti professionisti o semplici praticanti amatoriali.
ATTREZZATURA PER WINDSURF
Un Windsurf è composto di una tavola, le cui dimensioni possono variare da 2,50 a 3,80 metri di lunghezza, in passato era fatta in legno, oggi sono impiegati materiali come la fibra di vetro e il kevlar. La vela, può essere di dimensioni diverse, con misure variabili dai 3 metri quadri agli 11 metri quadri circa, con o senza stecche. L’albero che sorregge la vela è di vetroresina, alluminio o carbonio, fissato alla tavola da windsurf tramite uno snodo. Poi il boma, di forma ellittica e fissato all’albero e alla vela, così da consentire la conduzione e la manovra del windsurf; la deriva, presente nelle tavole più lunghe, le rende più stabili e migliora la conduzione. Nei lunghi percorsi, in mare come al lago, per ragioni di sicurezza, è previsto che il surfista si agganci con il trapezio alle scottine poste sul boma.
La classificazione della tavola da windsurf è fatta in base al volume o litraggio: i litri di una tavola, sono i chili di peso che può reggere senza affondare. Quindi più è piccola e meno saranno i litri, e maggiore dovrà essere la forza del vento per planare. Una tavola con un più grande litraggio, consente di planare anche con un vento debole, mentre all’aumentare della sua intensità è preferibile la tavola con un litraggio più piccolo.
DOVE PRATICARE WINDSURF SULLA RIVIERA
La fortunata posizione geografica ed il clima tipico della riviera romagnola fanno di questa località un vero e proprio paradiso per gli amanti di sport d’acqua.
Su tutta la riviera sono nati tantissimi club dedicati a questa disciplina, ve ne facciamo conoscere qualcuno facilmente raggiungibile dal nostro hotel: partendo da Rimini troverete l’ Ass. Sportiva Bunker in Piazzale Kennedy, il Bagno 8 Luciano – Club Nautico e la Riki’s Tribù Windsurf su Lungomare di Vittorio per spostarci verso Riccione al Bagno 151 H2O Sport, il villaggio sportivo di cui vi abbiamo parlato anche nell’articolo precedente.
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